La ministra in audizione: "Realizzare gli obiettivi farebbe crescere il Pil dell'1,7 per cento". La "ristrutturazione" del giudizio civile e penale ora necessita dei decreti attuativi perché diventi applicabile. Il "confronto serrato" con la commissione Ue "che all'Italia avrebbe chiesto molto di più"
Il via al nuovo processo civile e penale? "È la precondizione per avere dall'Europa le risorse del Pnrr: la realizzazione degli obiettivi determinerebbe l'aumento del Pil nel lungo periodo fino all'1,7%". La riforma del Consiglio Superiore? "Ora è veramente il tempo del Parlamento. Lì ci sarà lo spazio per le riflessioni: che seguiremo dal governo con attenzione". E gli interventi sulla Tributaria? "È una competenza che il ministero della Giustizia condivide con il Mef e dovrà essere portata a termine entro il 2022". In audizione dinanzi alla commissione Giustizia della Camera, la Guardasigilli Marta Cartabia traccia la sua road map sulla stagione delle riforme strutturali. L'argomento su cui viene sentita la ministra è "lo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza", che è collegato al calvario dei tempi dei processi e non direttamente alle dinamiche di Palazzo dei Marescialli .
Ma gli interventi targati Cartabia arrivano comunque tutti insieme, e tra non poche divisioni, dopo decenni di conflitto tra toghe e politica. Incrociando , proprio in queste ore, il destino dei quesiti referendari all'esame della Consulta, che rischiano di offrire un'altra scintilla negli ultimi insidiosi dodici mesi della legislatura.
Si parte dalla "ristrutturazione" del giudizio civile e penale. Le due leggi delega sono passate lo scorso autunno ma ora c'è bisogno dei decreti attuativi perché diventino applicabili. Quella di riformare il funzionamento della nostra giustizia, sottolinea ancora una volta Cartabia, è un'esigenza posta dall'Europa. "La commissione Ue, per stanziare tutte le risorse del Pnrr - premette la ministra in commissione - non chiede soltanto l'approvazione delle riforme che sono state approvate grazie al senso di grande cooperazione e responsabilità del Parlamento e di tutte le forze politiche, ma richiede anche il conseguimento di obiettivi specifici. Le riforme sono le precondizioni per raggiungere degli obiettivi soprattutto in termini di efficienza della giustizia".
Aggiunge Cartabia: "Sappiamo bene quanto è importante questa tutela dei diritti per i cittadini, ma c'è anche la ricaduta importante che questo ha sull'economia. Le stime più recenti della Banca d'Italia, nella relazione annuale, indicano che la piena realizzazione degli obiettivi previsti per il Pnrr, in relazione alla durata dei procedimenti civili e penali, detereminerebbe un aumento del Pil nel lungo periodo fino all'1,7 per cento".
Le difficoltà tuttavia restano... continua...
Fonte: la Repubblica