Professionisti e aziende divisi sulla nuova normativa

La "trincea" scavata dal mondo delle imprese e delle banche nei confronti della legge sull'equo compenso per le prestazioni professionali (49/2023) per "l'introduzione, in via generalizzata, di vincoli stringenti" alle remunerazioni degli autonomi, che genererebbe "effetti a dir poco paradossali", con spese "insostenibili", lascia inerte la politica, ma neppure le rappresentanze degli occupati indipendenti.

E, dunque, se quatto fra le maggiori organizzazioni datoriali si sono rivolte con una lettera (del 19 luglio scorso) alla presidenza del Consiglio e ai ministeri della giustizia e delle imprese e dal made in Italy, affinché si intervenga "con urgenza" con correttivi o chiarimenti normativi sulla disciplina entrata in vigore il 20 maggio, la "galassia" delle professioni ordinistiche punta i piedi in difesa della norma.

Intanto a quanto apprende ItaliaOggi, per effetto della missiva a settembre si terrà un incontro fra le parti sui "paletti" della giusta remunerazione dei professionisti, convocato dal dicastero di via Veneto con quello di via Molise.

La responsabile professioni di FdI, l'onorevole Marta Schifone, sottolinea che l'equo compenso “non è contro qualcuno", bensì "a tutela delle professioni italiane, ad esempio di tanti giovani che troppo spesso hanno accettato compromessi al ribasso, pur di lavorare. Non ho avuto modo di....

 

Continua nel pdf allegato

Fonte: ItaliaOggi del 02.08.2023

Categorie:
Equo Compenso