Valutazioni immobiliari e tecnologie digitali per gli edifici: due mondi apparentemente separati ma in realtà uniti da uno stretto legame.

Oggi l’impiantistica rappresenta infatti quasi il 50% del valore di un immobile nuovo e le tecnologie di ultima generazione stanno facendo la differenza per gli investimenti immobiliari andando in controtendenza al trend negativo degli ultimi anni.

Ne abbiamo parlato con Luca Baldin, Project Manager di Smart Building Italia, piattaforma di marketing B2B attiva nel settore delle tecnologie digitali per l’edificio in rete e per la smart city, tra le realtà patrocinanti del Convegno di Mantova 2019.

Che significato date al patrocinio all’evento di E-Valuations?

Voi vi occupate delle valutazioni e del real estate, noi ci occupiamo di innovazione tecnologica degli edifici che al giorno d’oggi costituisce un elemento fondamentale per aumentare il valore di un asset. Sono due mondi fortemente interconnessi.

Cosa è Smart Building e di cosa si occupa?

Smart Building Italia è una piattaforma di comunicazione e marketing B2B progettata per far incontrare i prodotti e le aziende di questo settore con i professionisti, cioè progettisti, installatori, system integrator, facility manager e amministratori di condominio.

Tra i principali strumenti utilizzati per comunicare, farci conoscere e mettere in relazione tutta la filiera utilizziamo le fiere settoriali, che realizziamo ogni anno a Milano (Smart Building Expo) e a Bari (Smart Building Levante) e che rappresentano i punti di riferimento fieristico del nostro comparto. Grande importanza ha inoltre la parte formativa e informativa che ci vede costantemente presenti sul territorio nazionale .

Durante il convegno lei interverrà nella tavola rotonda su “Il patrimonio edilizio esistente, la rigenerazione urbana, il consumo di suolo e la perequazione”. Quale sarà l’argomento del suo intervento?

Per noi che ci occupiamo di promozione delle nuove tecnologie all’interno degli edifici il contatto con chi si occupa di valutazione nel real estate è scontato e naturale perché tutto ci dice oggi che i nuovi edifici e quelli ristrutturati con dotazioni tecnologiche elevate non solo hanno un valore più alto ma si vendono anche più facilmente. In una fase di mercato dominato da un eccesso di offerta rispetto alla domanda l’innovazione tecnologica può quindi fare la differenza. Su questo verterà il cuore del mio intervento.

Che caratteristiche deve avere un edificio per essere considerato smart?

Rendere smart un edificio significa renderlo intelligente e per essere tale deve presentare due caratteristiche fondamentali: da una parte deve essere efficiente dal punto di vista dei consumi quindi importantissima è la classe energetica e dall’altra la connettività che è l’altro fattore fondamentale per poter accedere ai servizi innovativi oramai tutti quanti in rete.

Ci sono delle leggi in Italia che regolano l’installazione e l’utilizzo di queste nuove tecnologie?

Il Governo a fine 2014 con la modifica del T.U. dell’edilizia ha reso obbligatoria la predisposizione alla ricezione a banda larga dei nuovi edifici e di quelli pesantemente ristrutturati la cui licenza edilizia sia stata rilasciata dopo il 1° luglio 2015.

Un provvedimento lungimirante che identifica anche la tecnologia da adottare (la fibra ottica) e che premia i possessori di tali immobili attraverso la concessione di un’etichetta volontaria, che sulla base di stime effettuate da numerose società di real estate può apprezzare dal 2 al 5% il valore del bene in fase di transazione.

Purtroppo, come spesso accade in Italia, nonostante la lungimiranza della norma, il provvedimento è spesso disatteso a causa dell’ignoranza dei contenuti da parte di tutte le parti in causa, dai progettisti alle imprese e alla PA e inizia soltanto ora a dare i primissimi risultati.

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