L'equo compenso per i liberi professionisti è legge dallo scorso aprile e ora si sta lavorando per la formazione dei parametri per le professioni senz'albo (legge 4/2013).
Il compito è stato affidato alla Direzione generale per il mercato, la concorrenza, la tutela del consumatore e la normativa tecnica - divisione III - servizi e professioni, qualità dei prodotti e dei servizi, professioni non organizzate in ordini e collegi, albi ed elenchi del ministero delle Imprese e del Made in Italy. Il 26 giugno il Mimit ha scritto alle 382 associazioni professionali iscritte all'elenco ministeriale chiedendo una loro partecipazione attiva alla stesura della norma.


Il decreto in elaborazione

Il decreto in oggetto, scrive il Mimit, dovrà stabilire un “tariffario”, un insieme di tabelle, che comprenda quante più attività possibili, tenuto comunque debitamente conto della grande eterogeneità esistente tra le attività esercitate dai professionisti disciplinati dalla legge 4/2013.L'idea è quella di elaborare un decreto che preveda che il compenso dei professionisti possa essere fisso, variabile o a tempo; il compenso a tempo è da considerarsi residuale, applicabile nei casi in cui non sia possibile determinarlo in altro modo, ed identico per tutte le professioni.

Il Mimit chiede quindi alle associazioni, sia di indicare una preferenza tra compenso fisso, variabile e a tempo, sia di indicare la tariffa consigliata, per ciascuna delle professioni rappresentate, eventualmente distinguendo il tipo di prestazione.I contributi tecnici andavano spediti al ministero entro il 7 luglio.

I tributaristi Int

Il presidente dell'Istituto nazionale tributaristi (Int) Riccardo Alemanno, attraverso un comunicato fa sapere di aver predisposto un tariffario di mero riferimento, utilizzato già presso i tribunali. utile per individuare le attività svolte dal tributarista al fine di fornire un ulteriore contributo alla redazione del decreto previsto dalla Legge sull'Equo compenso. Secondo l'Int però non sarà semplice emanare un decreto attuativo, che tenga conto di tutte le variabili e le differenze tra le varie professioni, e si rende quindi disponibile a ulteriori confronti e a supportare l'applicazione di una norma che darà maggiore valore al lavoro professionale.

La risposta del Colap

Il Colap, Coordinamento libere associazioni professionali, nel rispondere alle richieste del ministero delle Imprese e del Made in Italy non ha potuto fornire un tariffario, neppure orientativo, data la difficoltà riscontrata a “cristallizzare” e “incasellare” un mercato professionale che per sua natura è fluido, mutevole, variabile e non standardizzabile; diverso dunque da quello delle professioni regolamentate. Il Colap chiede quindi al Mimit parametri che seguano la logica della flessibilità possibile solo attraverso un lavoro di interfaccia e monitoraggio costante tra le rappresentanze dei professionisti e il Mimit. Da qui la richiesta di Istituire un tavolo di confronto permanente per il monitoraggio del sistema professionale di cui alla Legge 4/2013 a cui partecipino ministeri interessati, Agcm e le associazioni e le forme aggregative iscritte nell'elenco ministeriale, che stabilisca, monitori e aggiorni i parametri di riferimento anche sulla base dei criteri adottati per i compensi professionali applicati dall’Unione Europea in occasione dei progetti finanziati.

Le professioni ordinistiche

Sul fronte delle professioni ordinistiche è di pochi giorni fa una lettera del ministero della Giustizia che chiede ai Consigli nazionali informazioni sull’aggiornamento dei Regolamenti interni che devono prevedere sanzioni per i professionisti che accettano compensi non equi. Molte professioni, tra cui avvocati, commercialisti e consulenti del lavoro, hanno avviato l'iter per l'aggiornamento che però non si è ancora concluso.

I primi ad aver incluso nel Regolamento interno le novità delle legge 49/2023 sono stati gli ingegneri che ieri hanno pubblicato sull'equo compenso un documento del Centro studi che sottolinea le conseguenze dell’equo compenso sull’affidamento dei servizi di ingegneria e architettura:
• il compenso del professionista non può essere soggetto a ribasso;
• il criterio dell’offerta più vantaggiosa dovrà essere applicato sulla base dei soli criteri qualitativi e a prezzo fisso.

In merito alla legge 49/2023 e alla sua applicazione da segnalare l’allarme lanciato dalle imprese, con una lettera al Governo, sul rischio di compensi stellari per i membri dei collegi sindacali (si veda il Sole 24 Ore del 1° agosto). Un problema già segnalato dai commercialisti due mesi fa – commenta Pasquale Mazza, delegato a compensi professionali e deontologia per il Consiglio nazionale dei commercialisti – e per la cui soluzione è già stato presentato un emendamento che prevede percentuali sensibilmente ribassate per le grandi imprese. Mazza fa però presente che in merito ai parametri – che per questa professione sono fermi al 2012 - i commercialisti hanno presentato il documento di aggiornamento a maggio ma fino ad oggi non hanno avuto nessuna risposta dal dicastero.

Parametri datati (2013) anche per i Consulenti del lavoro che stanno lavorando per poterli aggiornare agganciandoli all’inflazione.

Fonte: ilSole24ore

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