Il 31 marzo 2023, è stato pubblicato il decreto legislativo n. 36/2023, noto come "Codice dei contratti pubblici", in risposta agli impegni assunti dal governo italiano nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Questo provvedimento è stato attuato con l'obiettivo principale di semplificare e rimuovere il goldplating, secondo quanto dichiarato nella relazione illustrativa.
Entrato in vigore il 1° aprile 2023, il Codice troverà applicazione effettiva dal 1° luglio dello stesso anno. Tuttavia, è previsto un periodo transitorio fino al 31 dicembre 2023, durante il quale alcune disposizioni precedenti rimarranno in vigore.
Tra le novità più importanti, spiccano l'istituzione delle procedure per gli affidamenti sotto soglia e l'appalto integrato, basato sul progetto di fattibilità tecnico-economica, e la creazione di un nuovo sistema di qualificazione delle stazioni appaltanti. Quest'ultimo, durante la fase transitoria, riserva la qualificazione a Unioni di Comuni, Comuni Capoluogo, Città Metropolitane, Province e Regioni fino al 30 giugno 2024.
Sebbene sia necessario valutare l'effetto della riforma attraverso la sua attuazione pratica, si prevede che queste modifiche avranno un impatto significativo sulla normativa relativa ai contratti pubblici. Inoltre, il quaderno fornisce strumenti di lavoro dettagliati e schemi di atti per aiutare a navigare le nuove regolamentazioni.
Fonte: ANCI
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