Il Centro Studi del Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI) ha pubblicato un documento che esamina l'interazione tra l'equo compenso e l'assegnazione di servizi di ingegneria e architettura. Secondo lo studio, l'equo compenso non può essere ridotto e la scelta di un professionista dovrebbe basarsi sulla qualità piuttosto che sul prezzo. È possibile ridurre le "spese", ma ciò non deve influenzare l'equità del compenso. L'ente che assegna il contratto ha l'obbligo di controllare i ribassi sulle spese.

Il documento sottolinea anche l'importanza del ruolo dell'Ordine professionale, come definito dalla Legge n. 49/2023, nel garantire il compenso equo, con compiti aggiuntivi come la concordazione di modelli standard di convenzione, la proposta di aggiornamenti biennali dei parametri di riferimento delle prestazioni professionali, e l'azione legale in caso di violazioni dell'equo compenso.

Il Presidente del CNI, Angelo Domenico Perrini, afferma che il principio dell'equo compenso dovrebbe ora trovare applicazione concreta, in particolare nei servizi di progettazione.

Il Presidente dell'Ordine degli Ingegneri di Roma, Massimo Cerri, esprime il suo apprezzamento per la nuova legge, sottolineando che segna un punto di partenza per una maggiore tutela dei professionisti.

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Equo Compenso