A dicembre è nata una nuova sezione di E-Valuations, quella dell’Alto Adige Südtirol.

Una sezione che oggi conta una decina di associati e che deve fare i conti con un territorio sui generis rispetto a quello nazionale.

Un territorio che presenta alcune peculiarità - anche normative - che impattano sul lavoro del valutatore.

Basti pensare all’Ufficio Tavolare non ancora georeferenziato o alle leggi urbanistiche provinciali. “Abbiamo deciso di fare gruppo - ha esordito Christian Liberi, coordinatore della sezione - per fare massa critica. Il mondo delle valutazioni è cambiato ed è necessario che i professionisti che operano sul territorio prendano coscienza di questa evoluzione”. 

Un territorio con un vivace tessuto economico spinto dal turismo, dall’agricoltura, dal terziario, ma anche da importanti aziende con attività internazionale - si pensi a Technoalpin, Salewa, Forst, Iveco - che spingono i valutatori della zona a essere anche consulenti di tali imprenditori.

Prima che nascesse la sezione, però, erano solo tre gli iscritti a E-Valuations: “Attraverso i nostri contatti abbiamo convinto altri colleghi ad aderire. Oggi abbiamo una platea disomogenea di professionisti che operano nell’ambito estimativo - tra gli altri, vi è il Presidente dell’ordine degli ingegneri, due responsabili periti di due banche, un agronomo - il che ci permette un confronto costruttivo - ha raccontato Liberi -. Il nostro è anche un territorio di confine e multilingue. Alcuni di noi lavorano oltreconfine e possono portare un contributo sui metodi usati all’estero”.

L’esperienza del coordinatore nel mondo della valutazione è comprovata non soltanto da un curriculum denso di incarichi - è CTU del Tribunale di Bolzano, da anni si occupa di sviluppo immobiliare - ma è anche suggellata dalla certificazione ai sensi della norma volontaria UNI 11558.

Non solo. Fin dalle prime parole, ha fatto trapelare la sua voglia di fare e il suo profondo credo nella materia estimativa, tanto che negli obiettivi che la sezione si è posta, di sicuro si possono individuare due denominatori comuni: la formazione e informazione degli operatori e la trasparenza.

Vorremmo programmare incontri formativi tesi a mettere in luce l’importanza di una perizia fatta bene - ha raccontato -. Dobbiamo iniziare a spiegare ai nostri interlocutori che ci sono le certificazioni dei professionisti e che le perizie oggi si basano sugli standard nazionali e internazionali. Sono ancora troppe le valutazioni fatte “con la pancia”, che non si basano su un metodo analitico e su dati trasparenti”.

Andando a ruota libera, tra le azioni che la sezione Alto Adige ha messo in cantiere, la promozione di un corso per far certificare altri colleghi, il coinvolgimento delle banche - “loro sì che hanno volontà di trasparenza” -, la creazione di una piattaforma di informazioni da condividere.

Quest’ultimo aspetto è quanto mai necessario, poiché il sistema che vige in Aldo Adige non è accessibile come quello nazionale. Tanto che, tra gli obiettivi di lungo periodo della sezione, c’è quello di rendere il sistema tavolare aggiornato e georeferenziato.

Ma dobbiamo fare pressione, massa critica, per arrivare a una risoluzione definitiva del problema, perché sono in molti i professionisti che non auspicano alla trasparenza”.

L’obiettivo ambizioso resta quello di far capire che il mondo delle valutazioni è cambiato, che la valutazione si deve basare su standard ben precisi. Una mission quasi impossibile, soprattutto in alcuni ambiti, per esempio nei Tribunali.

Tanto che, sconsolato, Liberi ha concluso: “C’è ancora chi pesa gli alberghi, chi fa valutazioni con il costo di ricostruzione e chi assegna coefficienti e valori senza motivarli. Ci vorrebbe un Cavallo di Troia per soverchiare questo modus operandi”.

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