Il bollettino mensile dell’ABI (Associazione Bancaria Italiana) in merito all’andamento dei crediti deteriorati delle banche ci dice che, dopo il minimo storico di 15,3 miliardi toccato a settembre 2021, la massa di tali crediti è cominciata a risalire. Ne ha parlato oggi anche IlSole24Ore in un articolo a firma di Laura Serafini, con una serie di interessanti informazioni.
Ad esempio, nell’articolo viene evidenziato in tema di crediti deteriorati che ai 16,7 miliardi di ottobre sono seguiti i 17,6 miliardi di novembre e le aspettative per il prossimo bollettino riferito ai dati di dicembre 2021 non appaiono incoraggianti. È il segnale che non si tratta di un arretramento momentaneo ma di un nuovo trend peggiorativo. Infatti, nonostante la ripresa economica riscontrata in Italia nel 2021, ci sono vari settori produttivi che sono rimasti in difficoltà e non si intravede per loro un chiaro segnale di ripresa (atteso anche che la fine della pandemia tarda ad arrivare).
Dall’altro lato occorre evidenziare che sta terminando l’effetto calmierante delle moratorie e delle garanzie pubbliche sui prestiti bancari, per cui si stima un consistente incremento dello stock di crediti non performing. Infatti a fine dicembre, data della scadenza delle coperture pubbliche sulle sospensioni, circa 36 miliardi di prestiti in moratoria risultavano non aver ripreso i pagamenti, per cui è facile immaginare che ci saranno molti altri crediti deteriorati nel corso del 2022.
Se da una parte la permanenza delle difficoltà determinate dalla pandemia rende urgentissimo valutare ed approvare una proroga degli strumenti che sono stati sinora messi in campo, dall’altro sollecita i creditori e i debitori ad immaginare altri strumenti per la soluzione del problema: ricorrere esclusivamente alle procedure esecutive non farà altro che ingolfare il sistema giudiziario e portare quindi ad un ulteriore allungamento delle procedure stesse.
Invece il ricorso a procedure che cerchino un accordo transattivo tra le parti può rappresentare una soluzione “win/win” utile per tutti gli attori (compreso il mondo giudiziario, che vedrebbe un alleggerimento dei carichi di lavoro, divenuti ormai insostenibili per l’organizzazione attuale). Qui trovate un esempio su come evitare l'asta prima del pignoramento.
In questo auspicato quadro transattivo, fondamentale appare il ruolo dei Professionisti che sono in grado di fornire alle parti in causa un Rapporto di valutazione oggettivo rispetto ai valori dei beni posti a garanzia, svolto quindi in base ai più recenti standard operativi riconosciuti a livello nazionale ed internazionale.
Infatti avere una base di partenza condivisa rispetto ai reali valori in gioco può sicuramente rappresentare un buon punto di avvio per avvicinare le rispettive esigenze/aspettative di creditori e debitori, ed aiutare le stesse parti a trovare una intesa … se non perfetta almeno possibile.
Si tratta quindi di un interessante invito, ai nostri Associati e a tutti i Professionisti che svolgono le valutazioni sulla base di tali standard, a contribuire all’affermazione di un nuovo modello risolutivo delle controversie nell’ambito delle procedure esecutive, in modo da aiutare le parti a trovare una intesa e al Paese a ripartire con sempre maggior forza.
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Economia