Torniamo ancora una volta sul dibattuto tema dell’equo compenso dei CTU e degli Esperti valutatori.

Generalizzando, senza il timore di essere smentiti, si può affermare che oggi la tendenza è al ribasso, che va di moda la decurtazione delle parcelle. “Colpa” - anche - del sistema, che quasi mai favorisce la personalizzazione e la vicinanza tra i professionisti coinvolti, ossia estimatori, giudici, custodi e così via.

Ne è convinto Gianfranco Morocutti, associato e vicepresidente di E-Valuations spesso impegnato nel Tribunale di Bolzano.

Morocutti però racconta una storia dall’esito diverso, una storia di compensi certamente in controtendenza rispetto a quanto circola ultimamente.

In sintesi, la storia è questa: Morocutti viene incaricato, da un Giudice del Tribunale di Bolzano, di redigere una perizia avente come oggetto la stima un residence in una zona ad alta densità turistica. Un immobile che presentava alcune criticità, quali danni, manomissioni e altre circostanze da chiarire.

L’incarico, come oggi avviene normalmente, gli viene affidato per via telematica.

Nel caso in specie, però, Morocutti decide di informare il Custode giudiziario facendo una serie di osservazioni preliminari e chiede nel contempo di incontrare il Giudice per avere uno scambio, per darsi reciproche delucidazioni allo scopo di redigere una perizia quanto più precisa e dettagliata Così avviene. “Si tratta di una CTU partita subito con il piede giusto - ricorda il geometra -.

Il mancato rapporto tra ausiliario, tecnico, giudice a mio avviso porta a delle carenze di base.

Soprattutto nei casi più complessi, quindi quando si tratta di stimare un immobile industriale, un maso chiuso o, come nel mio caso, una struttura ricreativo-alberghiera, sono necessarie delle premesse con preventivo coinvolgimento del Giudice e del Custode giudiziario”.

Naturalmente, sottolinea il professionista, la richiesta di incontrare il Giudice deve essere adeguatamente motivata e deve essere fondata su delle basi concrete. E, ovviamente, non è sufficiente, ma è solo un elemento da sommare al resto del lavoro, che verrà svolto secondo tutti i crismi, tenendo come punto cardine quello della qualità.

Detto questo, al momento di redigere la parcella, Gianfranco Morocutti fa presente al giudice dell’incontro avuto, delle difficoltà riscontrate e delle operazioni condotte.

La sorpresa arriva con la liquidazione: la parcella, con una motivazione ben precisa: “si tratta di un lavoro egregio, che ha fornito elementi utili per la messa in vendita dell’immobile”.

La liquidazione del compenso è adeguato e superiore a quello richiesto.

D’altro canto, i giudici hanno gli elementi giuridici per poter accrescere o decurtare le parcelle, in altre parole per poterle allineare con la realtà del lavoro svolto.

Dunque, quella di Morocutti è una esperienza positiva, da cui si possono ricavare elementi di riflessione e un consiglio. Il primo elemento: il collaborativo rapporto professionale fra Giudice, Custode e Ausiliario estimatore aiuta sempre a esaminare nel dettaglio i diversi aspetti di un bene da valutare. Il secondo, e forse più importante: lavorare nel nome della qualità paga (quasi sempre).

Il consiglio di Morocutti ai soci E-Valuations, associazione che riunisce e accomuna l’essenza dei valutatori immobiliari italiani: quand’ anche la procedura imposta dai sistemi telematici non lo prevede, nel caso di un incarico in cui vi sono da chiarire una serie di circostanze utili e necessarie al fine di fornire un rapporto valutativo di qualità, si chieda al Giudice un momento di confronto, esponendo le proprie considerazioni fin da subito.

Ne gioverà l’esito della stima - e dunque la vendita del bene - e, chissà, anche il valutatore ne trarrà soddisfazione.

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Osservatorio CTU - Esecuzioni Immobiliari