L’Italia è il Paese con il maggior numero di piccole e medie imprese, che rappresentano il vero motore della nostra economia.

Soprattutto per questo tipo di imprese, la pandemia porterà un momento di forte tensione economica, per cui è utile approfondire per tempo esigenze e criticità da loro espresse, tanto in ambito agricolo che industriale, per individuare anticipatamente le soluzioni potenzialmente utili per il pronto rilancio dei nostri settori produttivi.

Anche di questo si è parlato nel corso del webinar “Diritto successorio e valutazioni immobiliari” tenutosi lo scorso 26 marzo e co-organizzato da E-Valuations e A.Na.Me.C.

In tale occasione, il notaio Teresa Ligozzi ha approfondito il tema relativo alla evoluzione normativa e all’attuale disciplina giuridica posta alla base del diritto successorio, soffermandosi in particolare sul Patto di famiglia quale strumento giuridico a disposizione delle imprese familiari per affrontare adeguatamente ed in anticipo il passaggio generazionale (in allegato un breve inserto sul tema realizzato da Confindustria e Notariato).

Si tratta infatti di un momento delicato nella storia di tutte le imprese familiari ed il notaio Ligozzi ha evidenziato caratteristiche, costi e benefici connessi ad una corretta programmazione ed a una gestione consapevole di questo strumento: infatti, se adeguatamente utilizzato, il Patto di famiglia consente di assicurare continuità nella gestione delle imprese, attraverso:

• l’individuazione di uno o più discendenti (figli, nipoti) dell’imprenditore ritenuti idonei alla gestione;

• il trasferimento ad esso/essi dell’azienda o delle partecipazioni (quando l’impresa è svolta attraverso una struttura societaria);

• la liquidazione dei diritti economici dei legittimari ai quali non viene assegnata l’azienda o non vengono assegnate le partecipazioni.

Fu nel 2006, con la legge n. 55 del 14 febbraio, che venne introdotta la modifica al Codice Civile (articoli dal 768/bis al 768/octies) per  la definizione dei Patti di famiglia, ovvero contratti finalizzati ad assicurare il passaggio generazionale e volti ad evitare ripercussioni negative sulla successione grazie alla eliminazione del rischio di azioni giudiziarie riguardanti la divisione (richieste di collazione) o la lesione di legittima (azione di riduzione).

Il Patto di famiglia è stato pensato principalmente per il settore produttivo industriale, ma anche il settore agricolo presenta esempi molto interessanti in tal senso.

Ci riferiamo in questo caso all’istituto giuridico del Maso chiuso, strumento ancora operativo nell'area alpina germanofona e in Trentino-Alto Adige/Sudtirolo, Tirolo e Carinzia. Tale istituito viene infatti utilizzato per preservare l'indivisibilità della proprietà e la continuità dell'impresa agricola, ed individua nel "maso“ - azienda agricola, comprensiva dell’edificio rurale abitativo, dei fabbricati connessi e dei terreni (agricoli e forestali) ad esso attinenti – la struttura economica da tutelare.

Anche in questo caso, si tratta di un istituto giuridico riguardante il diritto ereditario e, seppure limitato ad alcune specifiche aree del Paese, può risultare molto interessante conoscerne principi e modalità di funzionamento, anche relativamente agli aspetti estimativi connessi alla determinazione del prezzo di assunzione.

Per chi volesse saperne di più,  si parlerà di Maso chiuso e di Sistema tavolare nel corso del webinar E-Valuations che si terrà il prossimo 30 aprile (ore 15,00). A trattare questi temi sarà un vero esperto del settore, il geom. Gianfranco Morocutti (Vice Presidente E-Valuations, Fellow of the Royal Institution of Chartered Surveyor (RICS) e già Presidente del CNGeGL).

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