Spesso ci occupiamo di procedure esecutive e quindi del collegamento tra credito bancario "in bonis" e credito "deteriorato", con le eventuali ricadute nell'ambito appunto delle procedure espropriative.

Da questo punto di vista torna molto utile un approfondimento messo a disposizione dalla Banca d’Italia che analizza e sistematizza le informazioni sulla qualità del credito per varie tipologie di intermediari (banche, gruppi bancari, società finanziarie), distinte in base a: (a) grado di deterioramento del credito; (b) presenza di garanzie sottostanti; (c) caratteristiche dei debitori; (d) finalità del prestito.

Per chi volesse approfondire tale tematica, segnaliamo la nota allegata dal titolo "La qualità del credito. Guida ai dati pubblicati dalla Banca d'Italia", la quale fornisce una guida completa sulle informazioni statistiche dell'Istituto.

La nota contribuisce a fare ordine tra le informazioni disponibili sulla Base Dati Statistica della Banca d'Italia e riporta nel paragrafo 2 le definizioni delle principali classi di credito deteriorato, nei paragrafi 3 e 4 i dati e le fonti utili per le due principali tipologie di approfondimento (sulla rischiosità della clientela, per finalità di analisi economica e di stabilità finanziaria, e sulla rischiosità dei finanziamenti nel portafoglio degli intermediari), mentre nel paragrafo 5 sono indicate le differenze nelle fonti disponibili.

Molto utile anche la tavola sinottica finale, riassuntiva dell’intera nota.

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