Seguire l’evoluzione del mercato fondiario nel tempo non sempre risulta agevole, dato che il bene fondiario possiede caratteristiche peculiari, prima fra tutte il ridotto grado di omogenia, che diminuiscono la trasparenza del mercato e rendono meno facile una generalizzazione a livello macroterritoriale.
Questa frase è tratta dalla introduzione alla pubblicazione che trovate in allegato, dal titolo “Il Mercato Fondario in Italia”, pubblicato nel 1995 dall’INEA (Istituto Nazionale di Economia Agraria) e curato da Andrea Povellato, il relatore del webinar E-Valuations che ci sarà il prossimo 15 gennaio, dedicato proprio all’approfondimento sul tema inerente i prezzi e i canoni di fitto dei terreni agricoli.
Il mercato fondiario rappresenta uno dei temi di studio di più lunga tradizione dell'attività di ricerca prima dell'Istituto di Economia Agraria (INEA) e successivamente del Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria (CREA) a seguito della riorganizzazione di tutti i centri di ricerca agricola in Italia.
L’attenzione dell’Istituto a questo settore va molto indietro nel tempo: basti pensare alle grandi inchieste condotte nel passato dall'INEA, quale fu l'“Inchiesta sulla piccola proprietà coltivatrice formatasi nel dopoguerra” del 1933 o l’indagine su “La distribuzione della proprietà fondiaria in Italia” del 1956 a cura del prof. Giuseppe Medici.
Anche a seguito di tali indagini, dal 1957 l'INEA ha iniziato a curare una specifica indagine annuale sul mercato fondiario e degli affitti, i cui risultati vengono pubblicati in un apposito capitolo dell'Annuario dell'agricoltura italiana che da allora rappresenta una delle più importanti fonti statistiche, se non l'unica in ambito nazionale, in questa materia.
Ad occuparsi oggi del Rapporto sui prezzi dei terreni agricoli in Italia è il Centro di Ricerca Politiche e Bioeconomia, in cui opera il dr. Povellato. Fu lo stesso ricercatore a promuovere e curare nel 1995 il progetto di ricerca sul mercato fondiario con il quale fu messa a punto una nuova metodologia per la rilevazione dei dati fondiari. Alla ricerca collaborò un gruppo di lavoro composto da Gaetana Petriccione e Andrea Povellato dell'INEA, Donato Berloco dell’allora Cassa per la formazione della proprietà contadina, Umberto D'Angelo e Giuseppe Serino del Ministero per le Politiche Agricole, Agostino Buratti dell'ISTAT, il Prof. Giuseppe Fratepietro dell'Università di Bari e il Prof. Maurizio Grillenzoni dell’Università di Bologna.
Le analisi dei vari aspetti macroeconomici e delle interrelazioni tra mercato fondiario, settore agricolo e sistema economico rappresentano sin da allora i presupposti necessari per comprendere meglio le dinamiche che regolano l’evoluzione del mercato fondiario e le conseguenti relazioni tra prezzo di compravendita dei fondi rustici, caratteristiche fisiche e strutturali dei terreni e requisiti dell’investitore. Lo stesso discorso vale per quanto riguarda il mercato degli affitti ed il relativo studio sulla diffusione delle diverse tipologie contrattuali nei rapporti tra proprietà e impresa.
Appuntamento quindi per le ore 15,00 di venerdì 15 gennaio 2021 per approfondire questi temi e per ascoltare le valutazioni del dr. Povellato, un vero esperto del settore fondiario italiano (una mail con le modalità di partecipazione sarà inviata per tempo ai Soci che si iscriveranno al webinar).
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