La notizia è del 18 gennaio scorso: il Miur, ossia il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca ha rivelato, con un discreto anticipo rispetto alle date tradizionali, le prove che i maturandi 2019 dovranno sostenere all’esame di maturità.

E per gli studenti dell’Istituto tecnico settore tecnologico indirizzo Costruzioni, Ambiente e Territorio (CAT) - ossia quello che era conosciuto come Istituto Tecnico per Geometri prima della riforma scolastica del 2010 - durante la seconda prova ci sarà (anche) Estimo.

D’altro canto, il secondo triennio dell’Istituto è caratterizzato proprio all’insegnamento delle materie maggiormente professionalizzanti, tra le quali spiccano, anche in termini di difficoltà per chi le deve studiare,  estimo, topografia e scienze delle costruzioni.

Naturalmente, come ogni anno, si è aperto per professori e studenti il toto scommessa circa i temi che potrebbero essere oggetto di esame.

Va detto che, tradizionalmente, le prove di Estimo proposte dal Miur non si distinguono per originalità.

Nel senso che difficilmente si discostano dall’Estimo classicheggiante.

Tanto per fare degli esempi concreti, lo scorso anno, gli studenti si trovarono ad affrontare un tipico tema riguardante una successione ereditaria.

Il de cuius era un vedovo che lasciava due figli legittimari e a uno di essi destinava anche, tramite testamento, la quota disponibile.

L’asse ereditario era composto da un alloggio signorile, un terreno agricolo, due autorimesse, un deposito bancario.

Al candidato, dunque, era richiesta la stima dei beni, il calcolo delle quote di diritto e, infine, le quote di fatto.

Inoltre, a sua scelta, il maturando doveva rispondere ad altri due quesiti sui quattro proposti dal MIUR: un quesito era inerente alla ripartizione delle spese condominiali, un altro chiedeva di indicare “i possibili valori di stima di un bene e i procedimenti adottabili”, un altro ancora chiedeva di redigere un computo metrico estimativo e, infine, l’ultimo quesito chiedeva di calcolare la rendita presunta derivanti dal frazionamento di un alloggio.

Tutti temi abbordabili, decisamente didattici e anche leggermente old style.

Nel 2014, invece, fu la volta di un esproprio di un lotto per la costruzione di una scuola e pertanto bisognava calcolare il piano particellare e gli indennizzi spettanti agli espropriati.

Cercando negli archivi delle prove di estimo proposte agli studenti del CAT, comunque, mai viene richiesta l’applicazione dei cosiddetti I.V.S., ossia gli Standard di Valutazione Internazionali. I quali invece sono previsti, per lo meno sulla carta, dal programma ministeriale che detta linee guida circa l’insegnamento dell’estimo durante il quinto anno.

Il ministero oserà?

La domanda quindi sorge spontanea: come sarà strutturato il tema della Maturità 2019? Maturità che per altro cambia ancora una volta le regole del gioco: le prove scritte passano da tre a due, i crediti accumulabili nell’ultimo triennio passano da 25 a 40 e vengono inserite delle griglie nazionali per la correzione delle prove scritte.

In questo nuovo scenario, il Ministero oserà rispetto al passato? Ai ragazzi sarà chiesto di svolgere un tema di estimo che sappia simulare una situazione di valutazione reale, oppure si continueranno a ripescare le vecchie tracce? Lo scopriremo a giugno o forse alla pubblicazione delle simulazioni della secoda prova previste per fine mese.

Nel frattempo, c’è da chiedersi come i docenti stanno preparando gli studenti alla determinante prova.

Puntano tutto sull’estimo d’antan, oppure osano con l’estimo contemporaneo?

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