Dopo che il Parlamento UE ha approvato la nuova direttiva che porterà ad avere entro il 2050 solo edifici a impatto zero (con la previsione di alcune tappe intermedia), il mercato immobiliare ha cominciato a “scontare” gli effetti economici di tali annunci. Anche se il testo definitivo della norma è ancora in progress, è del tutto evidente che porterà notevoli cambiamenti nel mercato immobiliare.
Se l’aspetto qualitativo di tale caratteristica immobiliare è di palmare evidenza, non altrettanto possiamo dire dell’effetto quantitativo che l’efficienza energetica assume rispetto al valore di mercato dell’immobile.
Diverse ricerche si stanno occupando di questo aspetto mercantile: ad esempio Changes Unipol, in collaborazione con Ipsos, ha analizzato le posizioni degli italiani sul tema efficientamento energetico e, più in generale, sullo stato dell’arte delle città italiane in materia di sostenibilità ambientale. Tra i vari risultati dell’analisi emerge che c’è un certo ritardo da parte dei cittadini nel comprendere gli effetti a breve e medio periodo di tale cambiamento; infatti solo l’8% si è detto disposto ad effettuare opere di efficientamento energetico per adeguarsi alla direttiva UE sulle case green, mentre ben il 52% non è a conoscenza della classe energetica della propria abitazione, a testimonianza di come sia opportuno fornire agli italiani un quadro più completo e specifico dello stato del proprio edificio e dei vantaggi derivanti da attività di efficientamento.


Anche per questo E-Valuations ha voluto sondare gli Associati per capire qual è il loro punto di vista e per dare una dimensione economica al fenomeno, in termini di potenziale incremento del valore degli immobili efficienti energeticamente.

Nel grafico che trovate in allegato potete notare la ripartizione delle risposte che abbiamo ottenuto con il nostro sondaggio, che non ha sicuramente un valore scientifico ma è comunque interessante.

Basti notare ad esempio che il 38% si aspetta un incremento di valore inferiore al 10% mentre ben il 46% delle risposte ha indicato un maggior valore tra il 10% e il 25% per effetto dell’efficientamento energetico dell’abitazione rispetto ad un immobile simile per le altre caratteristiche (localizzazione, dimensione, tipologia costruttiva, ecc) ma con una classe energetica non soddisfacente.

Infine un 16% delle risposte ritiene che l’effetto sul valore della caratteristica “energetica” sia superiore al 25% rispetto alle condizioni non efficienti.
Ovviamente per comprendere il reale impatto sul valore degli immobili di questa norma comunitaria dobbiamo attendere la versione finale della direttiva, ma è comunque utile per acquirenti, venditori e valutatori cominciare ad inquadrare la nuova realtà mercantile che si sta profilando all’orizzonte.

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