L'articolo del Sole 24 Ore mette in luce le significative novità introdotte dalla Riforma Cartabia, un cambiamento cruciale nel contesto delle vendite giudiziarie in Italia. Questa riforma, emanata con il decreto legislativo 149/2022, sta ridefinendo le regole per avvocati, commercialisti e notai coinvolti in questo settore.

Centrale nella riforma è l'introduzione di nuovi elenchi per i professionisti delegati alle vendite giudiziarie, attesi a partire dal 2024. Questi elenchi sono aperti a tre specifiche categorie professionali: avvocati, commercialisti e notai. Per l'iscrizione, i requisiti sono stati resi più stringenti, richiedendo una condotta morale irreprensibile e competenze tecniche nell'esecuzione forzata. Tali competenze possono essere provate attraverso percorsi formativi, esperienze pratiche o specializzazioni nel settore.

Un punto di dibattito è la tassa di concessione governativa, attualmente fissata a 168 euro per l'iscrizione agli elenchi. Tale imposizione fiscale è oggetto di contestazione da parte di vari Consigli nazionali, che ne richiedono l'eliminazione per facilitare l'accesso ai professionisti.

Questa riforma rappresenta un'opportunità di rinnovamento e di maggiore qualificazione per i professionisti coinvolti nelle vendite giudiziarie. Con l'innalzamento degli standard richiesti, si prevede un miglioramento nella qualità e nell'efficienza delle procedure di vendita.

In conclusione, la Riforma Cartabia segna un momento di svolta nel settore delle vendite giudiziarie. Mentre i tribunali si adattano ai nuovi requisiti, i professionisti del campo sono chiamati a un aggiornamento e a una maggiore specializzazione, promettendo un impatto positivo sull'efficacia e la trasparenza delle vendite giudiziarie in Italia.

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