Maurizio d’Amato FRICS
Professore Associato di Estimo presso il DICATECh del Politecnico di Bari
Un ricorrente dubbio nell’ambito dell’attività estimativa è costituito dalla possibilità o meno di utilizzare gli asking price come una possibile alternativa ai prezzi reali. Sull’uso dei predetti asking price in qualità di comparabili si sono spesi diversi articoli provenienti da diversi opinion leaders di livello dell’industria immobiliare. In alcuni di questi contributi si presentavano gli asking price come un’inesorabile e sostenibile alternativa alla faticosa ricerca dei dati comparabili. In proposito la normativa UNI 11612:2015 sulla stima del valore di mercato degli immobili prescrive che “…in via residuale potranno essere prese in considerazione le richieste di prezzi per immobili simili offerti in vendita (asking price)”. L’utilizzo quindi dei prezzi di offerta sembrerebbe riservato ad una casistica limitata e “residuale”. Nelle note che seguiranno credo che saranno evidenziate alcune motivazioni di questa condivisibile prudenza nell’uso dei comparabili provenienti da questa fonte. Occorre, altresì, ricordare che proprio sulle valutazioni immobiliari poco valide è partita la più grande crisi del sistema economico internazionale dell’ultimo secolo. (scarica il pdf completo)
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Estimo e Valutazioni