Si temono aumenti dei costi. Il governo ascolterà le parti in causa il 12 settembre prossimo

Arrivano picconate dal mondo imprenditoriale e bancario

Equo compenso per i professionisti come la «tela di Penelope»: la legge 49 del 2023 è, infatti, in vigore da fine maggio, ma sono già in atto (concreti) tentativi per disfarla da parte del mondo imprenditoriale e bancario.

Verosimilmente, si andrebbe a depotenziare l'impianto della disciplina, sostenuta strenuamente dal centrodestra («in primis» dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni), messa sul «banco degli imputati» da Abi, Assonime, Confcooperative e Confindustria che in una recente lettera al governo hanno lanciato l'allarme, temendo «aumenti paradossali e indiscriminati» degli emolumenti per i lavoratori autonomi, paventando «un volume di costi insostenibile».

Archiviata la pausa estiva, l'Esecutivo è pronto ad ascoltare le rivendicazioni delle organizzazioni datoriali e, stando a quanto risulta a ItaliaOggi, martedì 12 settembre si terrà un incontro al ministero della Giustizia fra rappresentanti del dicastero di via Arenula e di quello delle Imprese e del made in Italy e i vertici delle associazioni che hanno firmato il documento; la convocazione, fissata per le 11, ha come oggetto «l'applicazione delle disposizioni delle legge 49/2023 in materia di equo compenso delle prestazioni professionali», senza ulteriori dettagli.


Tuttavia, le....

Fonte: ItaliaOggi del 05/09/2023

Categorie:
Equo Compenso