Dal primo luglio con il nuovo Codice appalti scattano una serie di novità per i progettisti di opere pubbliche. Si alza, ad esempio, fino a 140mila euro la soglia per l'affidamento diretto degli incarichi.

E diventano più severi anche i requisiti di accesso alle gare: per quanto riguarda i parametri tecnici, ingegneri e architetti saranno giudicati solo sulla base dei lavori già svolti negli ultimi tre anni, rispetto agli attuali dieci che costituivano l'arco temporale di riferimento.

Mentre per i requisiti economici di fatturato si potrà pescare negli ultimi tre anni, ma senza selezionare tre anni degli ultimi migliori cinque (si veda anche il Sole 24 Ore del 24 aprile).

D'altro canto però il nuovo Codice appalti (Dlgs 36/2023) prevede in un allegato l'aggiornamento dei parametri per la progettazione, fermi dal 2016. Indicando anche alle amministrazioni le modalità di calcolo, tenendo presente che ora i livelli progettuali scenderanno a due, con l'eliminazione del definitivo.

Nel testo finale è rimasto anche un riferimento alla possibilità di affidare incarichi gratuiti ai progettisti, in casi eccezionali e previa adeguata motivazione" che non sembra del tutto in linea con le successive norme sull'equo compenso.

Fonte: ilSole24ore del 26.06.2023

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