Inserire uno specifico richiamo all'equo compenso nel decreto correttivo del codice dei contratti. In aggiunta, l'obbligo di iscrizione all'albo per esercitare la professione, la modifica del sistema universitario del 3+2, le lauree abilitanti e l'attrattività degli ordini.

Sono solo alcuni degli spunti emersi dal Congresso nazionale degli ingegneri, la manifestazione che si è chiusa ieri a Catania dedicata al centenario della fondazione dell'albo.

Nella giornata di ieri è stata votata la mozione finale, con 1083 voti a favore, 57 contrari e 27 astenuti. "Ritengo", le parole del presidente degli ingegneri Angelo Domenico Perrini, "che dal dibattito siano emersi i temi attualmente più importanti per la categoria come, ad esempio, l'equo compenso, la rimodulazione dei bonus edilizi, l'iscrizione obbligatoria all'albo per chi svolge la professione di ingegnere, la riforma del sistema 3+2, la laurea abilitante e così via. Ringrazio, in modo particolare, gli ingegneri delegati che hanno partecipato attivamente ai lavori attraverso il confronto avvenuto all'interno dei focus group e che hanno offerto una serie di spunti fondamentali che entreranno in maniera organica nel nostro programma dell'immediato futuro".

Le proposte cui fa riferimento il presidente del Cni, elaborate dai 200 delegati che hanno partecipato al focus group, sono state presentate nel corso della mattinata di ieri ed hanno preceduto il dibattito sulla mozione finale, costruita a partire dalle linee programmatiche annunciate da Perrini nel corso della lettura della sua relazione.

I punti più votati emersi dal focus group sono stati nell'ordine: l'iscrizione obbligatoria all'albo per gli ingegneri della P.a.; la modifica del sistema universitario del 3+2; aumentare l'attrattività degli ordini; sostenere gli ordini medi e piccoli in tema di gestione, marketing e comunicazione; il passaggio dalla gestione separata dell'Inps a Inarcassa e le lauree abilitanti.

Fonte: ItaliaOggi del 30/09/2023

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Equo Compenso